E’ diventato dilagante negli ultimi anni un fenomeno
che vede il proliferare di “professionisti” in ogni dove con una predilezione
per il settore del benessere e della cura della persona.
Niente di male se la
preparazione fosse alla stregua della responsabilità necessaria e richiesta in un ambito delicato come questo
che implica il dover lavorare (fisicamente, mentalmente, spiritualmente ecc.)
su e con un essere umano.
Il problema nasce invece per via del fatto che
oggigiorno sembrerebbe che tutti possono
fare tutto: basta un corso (magari il più economico dato i tempi che
affrontiamo), o la lettura di qualche
testo o ancor meno una certa propensione che sentiamo di avere ed ecco che il
gioco è fatto e si diventa esperti nel dare consigli e nell’aiutare gli altri.
Semplici esempi di vita
quotidiana:
- il personal trainer
che se vai a vedere non ha fatto un
percorso di studi che riguardano l’anatomia, l’alimentazione ecc. ma è il
palestrato che ama andare in palestra e ha pensato che il suo percorso potrebbe
andar bene anche agli altri.
- il counselor che
sebbene abbia seguito la formazione ( e a riguardo ho comunque delle remore che
esporrò in un altro momento) non sempre tiene in considerazione il confine tra
quello che può offrire e dove è il caso di inviare il paziente a chi ha la
competenza per poterlo seguire più approfonditamente.
- il crescente numero
di coach, molti dei quali ho potuto
notare si ritrovano a essere esperti un po’ di tutto con il metodo dello studio
veloce di qualche testo.
- per non parlare di
coloro che si prendono in carico di
aiutare chi affronta momenti di vita difficili in nome di una buona capacità
empatica o di ascolto.
Che sia per
incoscienza, per una sopravvalutazione delle proprie capacità, per necessità
economiche o altro ciò che resta da considerare
è l’aspetto etico: quando lavoriamo con una persona abbiamo una grandissima
responsabilità.
Possiamo aiutare è
vero, possiamo anche fare dei danni, alcuni difficili da rimediare.
Ricordiamoci che ogni individuo
nella sua complessità è unico; ogni persona ha la sua costituzione, la sua
storia e non sempre ciò che va bene per uno è valido anche per un altro che, all'apparenza, ha le stesse problematiche. Frasi sentite e risentite ma
probabilmente anche dimenticate in alcune circostanze.
Diventa necessario
allora usare il discernimento quando si sceglie a chi affidarsi, e se ci si
trova nell'altra posizione, ci vuole sincerità con se stessi e una valutazione
obiettiva delle proprie competenze.
Se sentite di avere una propensione, bene
preparatevi con cura e siate all'altezza. Saper fare più cose può essere un bene, coltivarle e
perfezionarle è un dovere.
Il dilagare del
fenomeno credo possa dipendere dal fatto che oggigiorno si tende a preferire la
quantità alla qualità; si cerca la soluzione più economica, più facile, che
rende con meno impegno il tutto a discapito di competenza e professionalità.