La
morte è per molti qualcosa di spaventoso, qualcosa di cui aver paura. L'ignoto,
la mancanza di controllo associati all'evento portano spesso l'individuo a
evitare di pensare, se non quando gli eventi della vita lo costringano, a questo passaggio importante. Così la vita
trascorre e l'attenzione rischia di essere rivolta solo agli aspetti
prettamente materiali orientati a soddisfazioni e realizzazioni di base.
Bisognerebbe imparare a trovarsi del tempo
nell'arco della giornata in cui restare
soli con se stessi a porsi delle domande
importanti tipo "qual'è il senso della vita?", "sono felice?"
"che rapporto ho con l’Assoluto?” ecc.; domande che favoriscano un arricchimento
interiore e che siano nutrimento per la propria anima.
Un'altra
cosa che sarebbe bene imparare a fare è quella di trovare degli spazi in cui allontanarsi
dalle continue sollecitazioni a cui si è sottoposti quotidianamente e provare a restare in silenzio imparando ad ascoltarsi e ad assaporare il
vissuto che appare.
Tempo
fa il mio Maestro Virgil Calin ci chiese:
“Se
vi venisse detto che vi restano poche ore di vita cosa fareste?”
Buona
riflessione
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