sabato 12 marzo 2016

Chi tutto fa nulla stringe!

E’ diventato dilagante negli ultimi anni un fenomeno che vede il proliferare di “professionisti” in ogni dove con una predilezione per il settore del benessere e della cura della persona.
Niente di male se la preparazione fosse alla stregua della responsabilità necessaria  e richiesta in un ambito delicato come questo che implica il dover lavorare (fisicamente, mentalmente, spiritualmente ecc.) su e con un essere umano. 
Il problema nasce invece per via del fatto che oggigiorno sembrerebbe che  tutti possono fare tutto: basta un corso (magari il più economico dato i tempi che affrontiamo), o  la lettura di qualche testo o ancor meno una certa propensione che sentiamo di avere ed ecco che il gioco è fatto e si diventa esperti nel dare consigli e nell’aiutare gli altri.

Semplici esempi di vita quotidiana:
- il personal trainer che se vai a vedere  non ha fatto un percorso di studi che riguardano l’anatomia, l’alimentazione ecc. ma è il palestrato che ama andare in palestra e ha pensato che il suo percorso potrebbe andar bene anche agli altri.
- il counselor che sebbene abbia seguito la formazione ( e a riguardo ho comunque delle remore che esporrò in un altro momento) non sempre tiene in considerazione il confine tra quello che può offrire e dove è il caso di inviare il paziente a chi ha la competenza per poterlo seguire più approfonditamente.
- il crescente numero di coach, molti dei quali  ho potuto notare si ritrovano a essere esperti un po’ di tutto con il metodo dello studio veloce di qualche testo.
- per non parlare di coloro che  si prendono in carico di aiutare chi affronta momenti di vita difficili in nome di una buona capacità empatica o di ascolto.

Che sia per incoscienza, per una sopravvalutazione delle proprie capacità, per necessità economiche  o altro ciò che resta da considerare è l’aspetto etico: quando lavoriamo con una persona abbiamo una grandissima responsabilità.

Possiamo aiutare è vero, possiamo anche fare dei danni, alcuni difficili da rimediare.

Ricordiamoci che ogni individuo nella sua complessità è unico; ogni persona ha la sua costituzione, la sua storia e non sempre ciò che va bene per uno è valido anche per un altro che, all'apparenza, ha le stesse problematiche. Frasi sentite e risentite ma probabilmente anche dimenticate in alcune circostanze.

Diventa necessario allora usare il discernimento quando si sceglie a chi affidarsi, e se ci si trova nell'altra posizione, ci vuole sincerità con se stessi e una valutazione obiettiva delle proprie competenze. 
Se sentite di avere una propensione, bene preparatevi con cura e siate all'altezza. Saper fare più cose  può essere un bene, coltivarle e perfezionarle è un dovere.


Il dilagare del fenomeno credo possa dipendere dal fatto che oggigiorno si tende a preferire la quantità alla qualità; si cerca la soluzione più economica, più facile, che rende con meno impegno il tutto a discapito di competenza e professionalità.