venerdì 16 maggio 2014

Coppia Sana e Coppia Disfunzionale

Una  domanda   che a volte si  pone chi vive in coppia è: la mia relazione è normale?
·         Più che parlare di normalità è indicato formulare la domanda in termini di utilità:
    “la  relazione è utile nel favorire il mio sviluppo personale (psichico, sociale e spirituale)?”
Uno degli obiettivi principali di una relazione  di coppia sana è, infatti, quello favorire il processo evolutivo dei membri che ne fanno parte; questo obiettivo può essere realizzato se entrambi i partner riescono ad adattarsi e favorire lo sviluppo delle esigenze dell’altro.

·         La coppia all'inizio della relazione fa una specie di contratto implicito per stabilire le regole della relazione stessa: il quid pro quo coniugale (Jackson).
L’ espressione sta ad indicare  il fatto che ciascuna parte riceve qualcosa in cambio di qualcosa che da, definendo in questo modo i diritti e i doveri di ognuno. Dalla costruzione dei ruoli e delle regole di relazione dipende la “ riuscita” e la funzionalità della coppia; così ad es. il conformarsi di ciascuno allo stereotipo legato al ruolo sessuale è ritenuto estremamente importante  “non solo per la compatibilità sessuale ma anche per la salute mentale dei due partner e (…) per la buon riuscita della relazione”(Jackson,1977). Questo vuol dire che è molto importante, per una avere una relazione sana, mantenere ad esempio il ruolo di donna con ciò che ne consegue; e impegnarsi, dove è necessario, a richiedere al partner quella funzione di protezione che gli spetta  permettendogli di “dominare”, in maniera rispettosa, i processi decisionali. Uomini deboli, insicuri, sempre accondiscendenti con accanto donne forti e che prendono decisioni non sono indice di equilibrio nella coppia.

·     Poli opposti si attraggono?  Studi hanno dimostrato che le coppie più durature e stabili sono quelle caratterizzate da un’alta somiglianza tra i partner rispetto a valori, intelligenza, interessi e caratteristiche di personalità.
Quando si sceglie un partner con caratteristiche molto diverse, spesso lo si fa solo per l'attrazione fisica o per problematiche non risolte rispetto al mandato familiare
Ciò che davvero consolida le coppie, più che l'attrazione fisica, è dunque la similarità complessiva; oltre al fatto che si risparmieranno in questo modo discussioni inutili per incompatibilità caratteriale; discussioni che a lungo andare andranno a incidere sulla salute della coppia stessa. 

In una relazione di coppia sana cresce l’autostima, ci si sente compresi e si vive in uno stato generale di soddisfazione e benessere. 

Una relazione disfunzionale invece anziché stimolare la crescita della coppia fa sentire depressi e insicuri; infatti in questi rapporti le persone non si sentono comprese, ma giudicate e intimorite dalla critica dell’altro e per questo si impegnano di più a cercare di soddisfare le aspettative dell’altro che non a rispondere ai propri bisogni, mettendo in secondo piano il soddisfacimento dei propri bisogni
È presente la sensazione di non essere accettati e amati per quello che si è e nelle quali ci si sente messi alla prova, si arriva a vivere la sensazione che snaturare se stessi sia l'unico modo poter essere all'altezza dell’altro. 
Quando si sceglie di mettersi in simili relazioni lo si fa solitamente perché nelle relazioni primarie si è imparato a dover soddisfare l’altro, più che se stesso, per sentirsi amato e accettato. La persona nelle sue relazioni adulte tenderà di conseguenza a corrispondere alle aspettative altrui in modo automatico, senza dare importanza a se stessa 

· Nelle coppie sane sono assenti : 

- L'idea di cambiare l’altro


- La gelosia. Chi è geloso ha bassa autostima. Essere gelosi significa, in primo luogo, avere scarsa fiducia nelle proprie capacità di essere attraente per l’essere amato. La gelosia abbassa l’altro a oggetto togliendogli la dignità e la libertà di scegliere. La gelosia è più acuta quando la relazione amorosa non ha ancora dato prova della propria stabilità in termini di durata, di livelli di intimità raggiunti o attraverso la ratificazione di un legame stabile. In tal caso oltre a lavorare sull’autostima investite produttivamente sulla creazione di una relazione profonda. 

- Le ripicche e i comportamenti infantili. Questi comportamenti tipicamente femminili rischiano di far perdere la stima del partner che crede di avere accanto una donna matura con cui ragionare ad es. nel caso di opinioni differenti. 

- I giochi psicologici tesi a svalutare l’altro, a smascherarlo a farlo apparire nel torto quando si discute. La relazione serve a crescere e per farlo è necessario imparare a comunicare i propri pensieri, i vissuti e le emozioni soprattutto quando ci sono momenti di difficoltà. Questo aiuta il partner a comprendere il vissuto dell’altro (spesso diverso dal proprio!) e evita che si creino incomprensioni e astio che possono andare a influenzare l’andamento futuro della relazione. 

- La simbiosi. Seppure parte fondamentale dell’innamoramento iniziale è necessario superarla per vivere una relazione sana. E’ importante saper calibrare momenti di vicinanza a altri di separazione in cui coltivare interessi e relazioni esclusive. 
E va sottolineato che è importante sentirsi bene nel momento in cui si è senza il partner! 





                 







Una coppia sana lo è perché nel tempo ha imparato ad affrontare le difficoltà e le incomprensioni partendo da una base di rispetto reciproco e di spinta a superare se stessi laddove i limiti personali portano a valutare le situazioni da un prospettiva egoistica piuttosto che di utilità per l’altro. 

Una coppia sana è come un suo spazio “sacro” in cui i due sanno di potersi rifugiare ogniqualvolta ne hanno bisogno, non è un calderone dove riversare i propri stress e le proprie frustrazioni quotidiane ma è un ricettacolo dove distillare il sublime nettare dell’Amore. 









martedì 13 maggio 2014

Amo te, perchè?



Gli esseri umani sono geneticamente destinati ad innamorarsi (non tutte le specie di animali o ominidi conoscono l’ innamoramento) ma non sempre la scelta del partner è quella giusta e soprattutto destinata a durare nel tempo.
Vediamo quali sono i fattori che determinano la SCELTA DEL PARTNER:
  • Ci si innamora “con il naso” grazie ai feromoni, messaggi chimici che la persona che ci fa innamorare emette. Infatti nonostante i feromoni non abbiano odore, essi vengono percepiti con l`organo vomeronasale posto nella parte posteriore del naso il quale trasmette l`informazione direttamente all`ipotalamo, nel nostro cervello, che controlla i nostri istinti sessuali. Lo scopo dei feromoni è di garantire in modo naturale l`attrazione sessuale tra gli individui della stessa specie.
  •  Numerosi elementi fanno ritenere che la scelta venga effettuata con grande rapidità sulla base di “impressioni” legate a una serie di messaggi a livello verbale e, soprattutto, non verbale che le due  parti si scambiano.

Questi messaggi vengono immediatamente riconosciuti come un insieme di elementi di alto contenuto emotivo, nei quali è condensata tutta una serie di immagini di significato pregnante e di grande importanza per le persone interessate. Ne derivano le aspettative che in molti si fanno e le delusioni che ne conseguono.

  • Esiste un background evoluzionistico legato all'istinto di sopravvivenza e riproduzione che differisce tra le donne i gli uomini. Si può cercare un partner per vari motivi es. economici, sociali ecc. ma i motivi principali sono legati ad alcune bisogni fondamentali dell’uomo:

- attaccamento-accudimento bisogno legato alla ricerca della sicurezza. Spesso in queste situazioni il collante principale del legame è la paura della solitudine

- sessuale bisogno legato alla conservazione della specie attraverso la funzione riproduttiva.
Le nostre antenate ragionavano più o meno in questi termini : “per la sopravvivenza dei miei geni ci vuole un uomo affidabile che mi stia vicino, che sia in grado di proteggere me e i miei figli e che abbia le capacità e le risorse necessarie per farlo” di conseguenza inconsapevolmente siamo portate a scegliere uomini con caratteristiche di disponibilità ad accudire e proteggere e con un certo status sociale economico.
Diverse ricerche sono state fatte a riguardo e tra queste rientra quella condotta a Cardiff dai ricercatori Michael Dunn e Robert Searle.
Nel centro della città essi hanno fermato degli ignari passanti, chiedendo loro di valutare il livello di attrazione che provavano verso un soggetto dell’altro sesso, seduto in una macchina Agli uomini veniva mostrata una donna, alle donne un uomo. Erano sempre lo stesso uomo e la stessa donna, con la stessa postura e la stessa espressione facciale, ma ripresi con due “sfondi” differenti: o seduti su una Ford Fiesta, o seduti su una Bentley Continental .
La ricerca pilota ha dimostrato che sia il modello che la modella ricevevano una valutazione estetica media (in una scala da 1 a 10), ma che il modello maschile, nelle foto sulla Bentley riceveva una valutazione significativamente maggiore rispetto alle foto in cui era sull’altra macchina. Niente cambiava invece per le valutazioni maschili sulla modella: sia quando era nella city car sia quando era sulla macchina di lusso, veniva giudicata “attraente” allo stesso modo.
Questo a ragione del fatto che la mente e il corpo maschile sono programmati, a seguito della selezione naturale, a trovare attraenti, nelle donne, in modo del tutto inconsapevole, quelle caratteristiche femminili indicative di bellezza, salute, giovinezza. 
Il nostro antenato di sesso maschile possiamo dire che ragionava più o meno in questi termini è “per la sopravvivenza dei miei geni mi ci vogliono una donna giovane e sana. Giovane in modo tale che abbia la possibilità di procreare per tempi lunghi; sana per generare figli adatti a vivere a lungo per affrontare il mondo”. Inoltre maggiori sono i miei rapporti sessuali, anche con partner diverse, maggiori saranno le possibilità di riproduzione e di sopravvivenza.” A conferma i più recenti studi americani tendono a dimostrare che gli uomini, indipendentemente dall’età e dalla razza, considerano la giovinezza e la bellezza le qualità più importanti nella scelta di una compagna. Viceversa, le donne sognano un compagno ricco.
  • Un’altra ragione molto importante, che influisce sulla scelta del partner è dovuta al fatto che parte della gioia nell’avere l’altra persona così intimamente presente nella propria vita è saldamente collegata al fatto che l’altro conferma la nostra autostima e ci dà il senso del nostro valore. “Se mi ama significa che valgo!”.
  • Jung è andato oltre questi concetti, ed ha suggerito che quello che sembrava “amore a prima vista” fosse semplicemente una proiezione. Le persone, secondo Jung, riconoscono il loro animus maschile o la loro anima femminile, e sono attratti da ciò che riconoscono come la parte inconscia e nascosta di sé stessi. Per Jung, era importante capire questo aspetto della propria psiche, in modo da imparare a interagire con la propria anima (o animus) in modo da scegliere il/la partner con maggiore saggezza, per formare un rapporto di coppia adulto.
  • Andando ancora più in profondità possiamo dire che la scelta del partner è una mescolanza tra MITO familiare, MANDATO e ricerca di soddisfacimento ai BISOGNI PERSONALI .                       
Il mito familiare può essere definito come una griglia di lettura della realtà, in parte ereditata dalle generazioni passate, in parte creata nella generazione attuale, che assegna a ciascun membro della famiglia un ruolo e un destino specifici. E' un concetto usato per descrivere le credenze che la famiglia ha di sé, che si compone di immagini e leggende che contribuiscono a creare il senso di identità della famiglia stessa. I miti, benché falsi e illusori, sono accettati da tutti, anzi hanno qualcosa di sacro e tabù che nessuno oserebbe sfidare. Infatti per ogni famiglia i propri miti rappresentano la verità.

Il mandato rappresenta il compito, più o meno esplicito, assegnato a ciascun membro della famiglia, riguardo a una serie di ruoli da ricoprire e di scelte da fare, derivante dal mito e dalla storia della famiglia.
Quando il mito familiare prevale sui bisogni individuali, la spinta a realizzarlo è tale da sostenere la convinzione che esso esprima il tipo di legame più idoneo a soddisfare le esigenze personali.  Viene prestata più attenzione alle caratteristiche esteriori, al ruolo, alla posizione sociale, ai comportamenti del potenziale partner  corrispondenti alle aspettative presenti nel mandato familiare, sia esplicite che implicite (viene messa in atto un’ “attenzione/disattenzione selettiva” per gli elementi del carattere e del rapporto che possono contrastare con il mandato familiare). Le qualità affettive vengono ritenute conseguenti a queste caratteristiche.
Nel caso di una ribellione al mito, si tende a scegliere un legame con caratteristiche opposte al mandato familiare che per quanto dovrebbe avere una funzione liberatoria rispetto a una serie di vincoli affettivi/relazionali lascia comunque insoddisfatte le aspettative sul piano affettivo.
Da qui si capisce come la scelta del partner deriva molto da come sono stati affrontati i conflitti nella famiglia d’origine: meno ci sono conflitti irrisolti, più la scelta è libera cioè sono meno pressanti le esigenze del mandato.
Invece ogni problema relazionale esistente nella famiglia diventa per ciascun membro il “proprio problema” cioè diventa il termine di confronto per le relazioni successive.
Weiss e Simpson hanno elaborato, a riguardo, la teoria della coazione a ripetere in chiave evolutiva: l’individuo tende a ripetere determinati comportamenti nelle relazioni con il mondo esterno per trovare una via d’uscita alle difficoltà incontrate. In pratica ogni individuo prende come modello i genitori, sia per quanto riguarda la costruzione della propria identità nel ruolo sessuale  che per quanto riguarda uno schema di rapporto con il partner; e se la relazione con essi è difficoltosa, egli tenderà a ripeterla con tutti i futuri partner cercando di risolverla attraverso essi.
  •   Un altro fattore che può determinare la scelta del partner è il riconoscimento di una condizione di esperienza negativa condivisa “Anche lui/lei è passato/a attraverso lo stesso tipo di difficoltà e mi può capire”. Questo attenua,  infatti, la paura di essere giudicati male o rifiutati dall'altro.
  • Esiste nelle donne, a livello inconsapevole, una tendenza a sovrastimare l'attrazione per gli uomini che hanno già un rapporto stabile con un'altra donna. Il fenomeno si può spiegare con il meccanismo delle euristiche. Le euristiche sono delle forme di ragionamento veloci, una sorta di scorciatoie dal punto di vista cognitivo. In questo caso le donne mettono in atto una specie di inferenza indiretta circa le caratteristiche positive dell'uomo. Il ragionamento inconsapevole ed euristico potrebbe essere: “se questo uomo ha un rapporto stabile con un' altra donna, vuol dire che è adatto e ha aspetti positivi” In teoria, in termini di una relazione a lungo termine, sarebbe l'uomo single quello più appetibile, ma le sue caratteristiche andrebbero comunque accertate, cosa che potrebbe essere costosa in termini di tempo, forse meglio affidarsi a chi ha già superato il test!